Riso, pianto, lacrime

Una storia letteraria delle emozioni (I), (Re)visionen 1

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Bibliografische Daten
ISBN/EAN: 9783111358925
Sprache: Italienisch
Umfang: VI, 281 S., 2 s/w Illustr., 1 farbige Illustr., 2
Auflage: 1. Auflage 2024
Einband: gebundenes Buch

Beschreibung

Rifacendosi alle Sacre Scritture e alla tradizione antica (Platone, Filebo; Aristotele, Poetica, Retorica), il riso assume nel Medioevo una duplice accezione: condannato dalla tradizione monastica ed evangelica, è, da un lato, un segno diabolico, un demoniaco sghignazzare scomposto, linterruzione del silenzio contemplativo; dallaltro, assume i tratti del sorriso angelico di Maria, di Beatrice e delle anime del Paradiso dantesco. Successivamente diviene oggetto di riflessioni teoriche e a partire dallidea aristotelica dellhomo ridens, viene definito privilegio delluomo, unico animale risibile (Leopardi, Elogio degli Uccelli), o sentimento del contrario (Pirandello, LUmorismo). Analogamente evolvono manifestazioni e accezioni del pianto: Dante piange ripetutamente nella Commedia; nelle agiografie medievali e rinascimentali i santi piangono liberando gli occhi dalla cecità spirituale; piangono gli eroi e i cavalieri delle epopee antiche (Iliade ed Odissea), medievali e rinascimentali (Pulci, Morgante; Boiardo, Orlando innamorato; Ariosto, Orlando furioso). Unintera tradizione, incentrata sul pianto per la perdita di un figlio, si dipana dal Duecento (Jacopone da Todi, Donna de Paradiso) al Novecento (Giosuè Carducci, Pianto antico). Nel corso dei secoli le lacrime (femminili e maschili) assumono diverse accezioni (devozione, compassione, lutto ed eroismo); in tempi più recenti il pianto maschile diviene segno di perdita di virilità. Ricorrente è la compresenza di riso e pianto allinterno della medesima opera. Nel Decameron, il diletto può fornire sollievo e alleviare le angosce e le sofferenze della Firenze colpita dalla peste. Novelle incentrate sulla burla che stimolano il riso si susseguono a Novelle su amori infelici senza lieto fine. Nella lirica di Petrarca e nella tradizione petrarchista il riso e il pianto possono essere considerati come espressioni di strutture affettive antitetiche-paradossali nel contesto del mal damore.

Autorenportrait

Claudia Jacobi and Lisa Tenderini, Bonn University, Germany.